Calabriamente

Giulio Cavalli segnala una gaffe terribile del "nostro" premier. Renzi umilia la Calabria: “se fosse come il Veneto, tutto sarebbe risolto”. Ora, fossi stato in Ciwati, mi sarei dimesso per questo dal Pd, non per la fiducia. E se potessi, farei parlare col premier, anzi, urlargli in faccia, un ragazzo della provincia di Cosenza, che si sfogava con me. Due anni fa, ero stato a Malvito, paesino di poco più di 300 anime, di cui un centinaio stabili, il resto sparso al Nord, italiano ed europeo. Ero ammirato dalla contiguità di paesaggi armonicamente diversi, il Pollino e i prodromi della Sila, lo Jonio sullo sfondo, colline a perdita d'occhio verso le zone con nomi e passato di albanesi e le caprette, placide, millenariamente intente a brucare. Salendo sul castello normanno, in cima al paese, nelle belle giornate si poteva vedere il Tirreno. E quel ragazzo, a me che elogiavo il paesaggio, disse una cosa così, all'inizio sorridendo: "Sì, bello qui, eh... Sai quanti agriturismi ci sono qui? E pensi che non ci vogliamo lavorare? Ma sono tutti chiusi! Qua non vogliono turisti perché la mafia deve farsi i cazzi suoi! E a noi tocca sopravvivere qui, a usare internet alla biblioteca, a vedere com'è invece il resto del mondo! Siamo giovani, ma siamo già vecchi, morti! MORTI!". La scena non finiva qui, coi racconti terribili su servizi essenziali (inesistenti), quali un'ambulanza o un pronto soccorso a distanze ragionevoli. Figuriamoci lavoro, reddito, quelle sono stronzate del nord. Come cantava Otello Profazio, qua si campa d'aria! 

Nessun commento:

Posta un commento