La capitale dell'indifferenza

Stanno arrivando in rete i comunicati sulla morte di un cittadino romeno, trovato senza vita nel primo pomeriggio in Stazione Centrale. Lo hanno identificato grazie alla tessera della mensa dei frati di viale Piave. Quello che però non dicono le agenzie, al contrario del passaparola dei senza dimora, è che quel corpo era lì, nella zona dei pullman che vanno agli aeroporti, da stamattina. Ha avuto il sole a picco tutto il giorno, ma soprattutto l'indifferenza della "fauna" locale: viaggiatori, ferrovieri, poliziotti pubblici e privati, autisti di taxi e pullman...
Nessuno aveva il tempo di fermarsi, di chiedersi se quel tizio steso ad arrostire al sole, con la bocca aperta, il materasso arrotolato lì a fianco, non avesse avuto un malore, o peggio. Lo so, pecco di moralismo e forse pure di ingenuità, visto che "radio clochard" non è sempre attendibile. Ma non è sconcertante che in uno dei luoghi più affollati della città, un cadavere possa rimanere ore ed ore alla vista di chiunque, senza che nessuno intervenga? 
La miseria non va in vacanza e infatti l'allarme è stato dato da altri clochard. Si parla di decesso per cause naturali, ma quell'uomo sembrava, dicono, dimostrare sui 60 anni. Logorio della strada, del malessere, certo, però il fatto che potesse apparire anziano aggrava il giudizio sull'indifferenza di cui Milano è capitale. Penso che non si troverà mai una politica sociale contro questa bastardaggine alla moda, quella dei cattivi samaritani.

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