Il silenzio è di amianto

All'inizio dell'estate l'asfalto lungo i binari del tratto di preferenziale Lancetti-Stelvio ha preso a sbriciolarsi. Vigili e Amsa sono intervenuti racimolando pezzi di strada e un po' d'ordine nel traffico, quindi è stato aperto il cantiere. Incuriosito, ho cercato lumi in rete e sui giornali, trovando solo un comunicato, sul sito Atm, che si limita a motivare i lavori come "ammodernamento della rete tranviaria in via Lancetti". Poi, la sorpresa: nel tratto interessato sono comparsi vernice rossa sui binari, operai in tuta bianca e maschera respiratoria e infine le maxibag A+R. Ah, ecco in cosa consiste l'ammodernamento: nella rimozione dell'amianto dalla sede tranviaria! Si sa che una fibra di asbesto è 1300 volte più piccola di un capello e che tale materiale cagiona cancro polmonare. Quello che mi pare meno scontato è che sia l'Amministrazione Municipale, sia l'Atm, non avvertano di un simile pericolo. Tace sulla cosa il sito del comune, in orgasmo invece per la nuova ciclabile del menga in viale Serra - una cosa spaventosa come costi e impatto ambientale, mentre le piste deliranti alla Forze Armate fanno sfregare le mani ai becchini. 
Siamo alle solite: ma noi cittadini non abbiamo diritto di sapere cosa succede sotto i nostri nasi? Noi che lì ci abitiamo o ci transitiamo, non avremmo il diritto di essere trattati con dignità?! Vero che la vernice isolante dovrebbe impedire dispersioni di fibre nell'aria, ma è in ballo qualcosa come 800 metri di strada sferzata da anni di tram e filobus, perciò poteva valere la pena adottare per abitanti, passanti a piedi e su ruote misure di sicurezza, che so, alla Seveso 1976, naturalmente solo nella zona interessata dai lavori. Zitti zitti, il silenzio è d'oro. E anche di amianto...

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