Buon compleanno scacchiatore!

Incubo al Garibaldi
Sono passati 3 anni dalla notte in cui, letta una notizia del razzismo borioso della Lega, aprii questo blog. Uno sfogo alla rabbia, di cui non sapevo il seguito. Ora che Scacchiatore è visitato da migliaia di persone sono piacevolmente stupito. Perché non sono un giornalista, né questa è una testata periodica, eppure avevo qualcosa da dire e qualcuno mi ha ascoltato.
Circa 30 anni fa mi scrivevo un giornalino, quando stavo in seminario e avevo nostalgia di casa. Prendevo i miei bei pennarelli colorati e tracciavo articoletti e titolo, 'O σκоπός, "l'osservatore" (visto l'ambiente...), anche per insofferenza al periodico ufficiale del seminario, una vera ciofeca.
Quella vocazione, e solo quella, mi è rimasta. Mi piace scrivere, mi riesce benino e in qualche modo è un atto terapeutico. Soprattutto quando ci si toglie qualche sassolino dalle scarpe.
Così Scacchiatore..., che non ha nessun lettore fisso, è giunto al bersaglio alcune volte: quando fui attaccato dal commando anti-Luttazzi solo perché difendevo il comico; quando accusai MajoLino di varie colpe e, dopo esser stato citato su "Pisapia Ja Bitte", il figuro mi tempestò di messaggi perché ritrattassi almeno l'affermazione che manco avesse scritto il suo libro - cosa che mi confermava la notizia avuta in presa diretta; quando poi, dopo quasi due anni quel lestofante di Saletti venne a sapere che qualcuno accusava il vertice di Saman di rubare ancora, alla Cardella.
La nostra beneamata Costituzione ha un articolo, il 21, di cui credo di avvalermi con queste pagine elettriche. Se hai qualcosa da dire, non è male esprimerlo. Apri un blog!
Voglio infine ringraziare una persona, che forse passerà di rado ora, ma che per me è stata importante e mi ha incoraggiato anche sul continuare col blog. Fu lei a scattare la foto dell'intestazione, in Istria... E fu dalla sua coltivazione di pomodori che mi nacque l'idea di battezzare il blog "Scacchiatore". Grazie Paola, resisti!

Il silenzio è di amianto

All'inizio dell'estate l'asfalto lungo i binari del tratto di preferenziale Lancetti-Stelvio ha preso a sbriciolarsi. Vigili e Amsa sono intervenuti racimolando pezzi di strada e un po' d'ordine nel traffico, quindi è stato aperto il cantiere. Incuriosito, ho cercato lumi in rete e sui giornali, trovando solo un comunicato, sul sito Atm, che si limita a motivare i lavori come "ammodernamento della rete tranviaria in via Lancetti". Poi, la sorpresa: nel tratto interessato sono comparsi vernice rossa sui binari, operai in tuta bianca e maschera respiratoria e infine le maxibag A+R. Ah, ecco in cosa consiste l'ammodernamento: nella rimozione dell'amianto dalla sede tranviaria! Si sa che una fibra di asbesto è 1300 volte più piccola di un capello e che tale materiale cagiona cancro polmonare. Quello che mi pare meno scontato è che sia l'Amministrazione Municipale, sia l'Atm, non avvertano di un simile pericolo. Tace sulla cosa il sito del comune, in orgasmo invece per la nuova ciclabile del menga in viale Serra - una cosa spaventosa come costi e impatto ambientale, mentre le piste deliranti alla Forze Armate fanno sfregare le mani ai becchini. 
Siamo alle solite: ma noi cittadini non abbiamo diritto di sapere cosa succede sotto i nostri nasi? Noi che lì ci abitiamo o ci transitiamo, non avremmo il diritto di essere trattati con dignità?! Vero che la vernice isolante dovrebbe impedire dispersioni di fibre nell'aria, ma è in ballo qualcosa come 800 metri di strada sferzata da anni di tram e filobus, perciò poteva valere la pena adottare per abitanti, passanti a piedi e su ruote misure di sicurezza, che so, alla Seveso 1976, naturalmente solo nella zona interessata dai lavori. Zitti zitti, il silenzio è d'oro. E anche di amianto...