Piazze e voti

E' passato quasi un anno da questo scatto, ma piazza Leonardo è ancora più o meno così. Balletti di voci su parcheggi, riqualificazioni, si sono susseguiti con la sola novità, significativa, delle auto sfrattate dal piazzale davanti a Ingegneria. Sì, la vista ne guadagna, le casse languono e così, a parte i faraonici lavori per Expù (aumentano le defezioni dopo lo scandalo tangenti), Milano cambia con opere striminzite, come le ciclabili dipinte. 
Persino queste ultime votazioni vedono scarsi i cartelloni elettorali di metallo, già a dire dalle istituzioni quanto si possa credere a un'Europa sulla carta, una consultazione declinata a sondaggione pre-politiche, in un disgusto generale, incalzante a ogni campagna elettorale. 
Piazza Leonardo non ha nulla di aranciato, la democrazia... e chi ce l'ha....

Giustizia per Mauro

         
 L'abbraccio tra Chicca Roveri e Maddalena Rostagno, dopo la lettura della sentenza che riconosce che Mauro fu ucciso dalla mafia, ha la dolcezza di una liberazione attesa da decenni. 
La commozione nell'abbraccio di due donne coraggiose, unite nell'amore per un uomo rarissimo, è la vittoria di una giustizia che finalmente riemerge da nebbie e paludi di Stato. Proprio Chicca ricorda il ruolo di depistaggio avuto dai Carabinieri, mentre è grazie al contributo di resistenza di poliziotti onesti come Germanà e Linares che si è giunti al processo. Non dimentichiamo i testimoni bugiardi, che la stessa corte di Trapani accusa, rimandandoli alla Procura per le false deposizioni.
Ricordiamo il cronico distrarsi dei media, che in questi tre anni e passa hanno citato vagamente il processo, magari morbosamente con false piste, con una complicità subdola, analoga alle intimidazioni, che non sono mancate dopo tutti questi decenni: in particolare ai danni di un giudice popolare e di Rino Giacalone, giornalista e fedele cronista del processo, condannato per aver diffamato il sindaco dell'omicidio Rostagno, quel Girolamo Fazio che - ricorda Chicca - negava l'esistenza della mafia a Trapani. L'avvocato del boss Virga, Galluffo, aveva perfino chiesto di punire Giacalone per i resoconti del processo, ma pm e presidente non hanno avallato l'intimidazione.
Maddalena dopo la sentenza va al mare, col dono (è il suo compleanno) di una giustizia sofferta, insperabile, ma sorta come una luna piena a rischiarare un pezzo dell'enorme buio della nostra disgraziata Repubblica. Mauro Rostagno è stato ucciso dalla mafia, perché aveva tanto, troppo coraggio.

Esibizionismo mentale

Ho sempre qualche remora in questi benedetti post autoreferenziali. Però ci tengo a scriverli, forse perché a volte sento tutta questa cosa un po' traballante, il senso del blog.
Sto per raggiungere le 50.000 visite. {Ma possibile non abbiano di meglio da fare?} :D 
Con l'estate la statistica del blog si dopa, grazie al post sui pomodori. Il che mi commuove, perché non c'è nulla di più sacro di un frutto della terra. Le piante hanno qualcosa di divino.
La pubblicità, sì ne ho già scritto troppo. Mi ha fruttato finora circa 21 €, quando arriverò a 70 Google me li verserà. Penso nel 2024 o giù di lì. Poi continuo a bloccare gli annunci che odio (il turismo israeliano si conferma il più corrivo e subdolo), eppure così dico la mia nel sistema che vincola, insomma, tutto Google. Cioè il web o quasi, oramai. Sì, il mio minuscolo rifiuto conta poco. Sì, insieme ai mercanti nel tempio ci metto la politica, i morti invano. Serantini morì 42 anni fa, di carcere e di mancata assistenza. Ma soprattutto morì di guardie. Guardie. Si dice che non ci fosse un solo punto intaccato dal sangue, cioè dalle botte. I morti invano sono il male oscuro delle democrazie. Sarò pirla, ma in fondo per questo scrivo qui.
Scrivo qui soprattutto per espormi. Ai tempi era leggendario il controllo. Indubbio che vi fosse, ma a volte si esagerava. Ecco, allora io mi espongo. Tanto la digos, la polizia politica, non ha da penare a trovarmi. A ricordarmi ancora che sarei pericoloso. Tranquilli, a parte la sensibilizzazione ai cortei (troppi), piuttosto che  vedervi, permettervi di verbalizzare che c'ero, faccio altro. E forse scrivere qui, in qualche modo è più efficace che andare in un corteo...

 Volevo solo ricordare i compagni nel sogno. Tra poco ci sarà la sentenza del processo Rostagno. Il mio pessimismo, questa giustizia malata... Quel dolce angelo bianco di Mauro è stato ucciso dalla mafia. Come il compagno Peppino, folletto nella stessa terra di agrumi. E' un filo rosso, che arriva al sorriso, l'ultimo, del giudice Paolo. Non avrei mai pensato di amare tanto i giudici. Ma li sterminano, perché lo stato non deve guarire dalle metastasi. Ora però l'esplosivo è virtuale, legale. "Ti tolgo l'inchiesta, Nino: ti sei ritrovato i bazooka sotto l'ufficio ma che vuoi, cosa pensavi, la droga più grande è la democrazia."

Stavolta non voto

Ho appena bloccato negli annunci pubblicitari del blog un candidato della lega. In campagna elettorale ne arrivano spesso di banner odiosi. E sì che Scacchiatore mi è servito a sublimare l'odio per il partito che del razzismo fa bandiera.
Sembra che alle prossime europee l'astensione sarà alta, addirittura sopra il 50%. Mi sono sforzato a cercare qualcuno che mi ispirasse, ma niente. Perciò non voto. E forse sarebbe ora che un rifiuto di delega di massa, servisse a smuovere le istituzioni politiche dalla loro insensibilità, le nostrane come quelle europee, BCE in primis: quante anime s'è portato e si porterà via quel demone di Draghi?
Neanche a Grillo importa delle europee, i giochi sono fatti e lui non si sogna affatto di sconvolgerli, lui è il pupazzo "buono"; i risultati gli serviranno come test, e chissà che isterie avrà se il Pd diventerà il primo partito in Italia. Già vedo la boria di Renzi.
Comunque io non voto, contro questa Europa genitrice di disperazione. Non voto, contro il capo del MIO stato, fortemente sospettato di essere parte delle trattative tra Stato e mafie. Non voto, contro questi partiti che mi sembrano meno onesti di un venditore porta a porta di aspirapolveri. Non voto e tu potrai commentare "e chi se ne...", ma io mi aspetto di essere in tanta, buonissima compagnia.