Benedetti distributori automatici

Nonostante sia ancora da convertire in legge dalla Camera (entro il 5 agosto) il cosiddetto decreto "ecobonus" miete già delle vittime: i distributori automatici di cibi e bevande. Ritenendo più colpiti lavoratori e studenti, fruitori principali di queste macchine, i senatori hanno scongiurato la tentazione dell'esecutivo di far passare l'Iva dal 4 al 21% per le vending machine, ma l'aliquota è ora proposta al 10%. Di per sé non parrebbe una variazione eccessiva, se non fosse che diversi distributori stanno già scomparendo, dai negozi a loro esclusivamente dedicati alle pompe di benzina.
Quello dei distributori automatici è uno dei campi in cui si sono buttati in molti per sbarcare il lunario. Margini di guadagno ridotti, rischi di rapine, danni e imprevisti (come il costoso aggiornamento software per le nuove banconote) offrono già molto da pensare a questi piccoli imprenditori. La novità governativa è un altro bel grattacapo per chi certo non diventerà ricco coi distributori automatici. 
Per me non è una questione banale e voluttuaria: l'Italia è il maggior produttore europeo di distributori automatici e uno dei principali del mondo (esporta il 70% della produzione). L'organizzazione di settore Confida calcola in 34.000 gli occupati in questo segmento nel 2010. Senza contare che gli alimentari erogati sono, è evidente, per lo più italiani e anche "nobili", come il latte fresco o crudo caricato quotidie direttamente dagli allevatori. In definitiva non mi pare così peregrino potersi dissetare, nutrire, risvegliare con un caffè (magari al ginseng) a qualsiasi ora, trovando chicche come gli alimenti per vegetariani.
Probabilmente sarà difficile veder sparire i distributori automatici da aziende, scuole e metropolitane, però mi colpisce l'incapacità finanziaria anche di questo governo: raggranellare gettito da oggetti indispensabili (come i cd-rom allegati ai testi scolastici) è una vigliaccata, quando è risaputo che, per dire, liberalizzare la cannabis o esigere le tasse di concessione dei malefici videopoker porterebbero fior di finanze allo Stato. Eh... Mica si possono pestare i piedi alle mafie, che su spaccio e gioco d'azzardo prosperano vieppiù, governo ladro (e vile)!